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La caccia in braccata non aumenta i danni dei cinghiali

C’è qualcuno che vorrebbe tentare di imboccare una nuova strategia che utilizzi metodi incruenti per tenere a bada i cinghiali! L’articolo cita che oggi utilizziamo una gestione del’700.Adducendo la colpa ai cacciatori ed alla tecnica della braccata, ma fino a quando dovremo sopportare e a quali costi per la nostra economia? 

                                                                                                                                                              La storiella della “cinghiale matriarca” ci riporta ai cartoni animati, che hanno contribuito a convincere tanti bambini di quanto sia criminale il cacciatore, dimenticandosi che la natura ha le sue regole. In tutta l’Europa ci sono eccedenze di animali, ma progetti scientifici per il contenimento di tante specie in soprannumero non esistono o non sono stati mai validati come, per esempio, quelle finora utilizzate: la sterilizzazione dei cinghiali, la cattura con le gabbie, la caccia di selezione ecc.                                                                           

Anzi si tende a colpevolizzare la braccata che contribuisce in maniera significativa a controllare il numero dei cinghiali, molto di più di qualsiasi altro sistema messo in campo.                                                                                                       

Qualche pseudo-faunista sostiene che nelle compagnie di cinghiale non destrutturate si riproduce solo la scrofa matriarca con il verro dominante! Probabilmente quanto sostiene avverrà in un cartone animato contro la caccia, visto che il tentativo è sempre quello unidirezionale. Ma dove hanno trovato questi dati scientifici e sono mai stati validati da un comitato scientifico formato da tecnici indipendenti?                                                  

Quando sostengono che il cinghiale figlia solo in primavera, anche di questo sono proprio sicuri? Le femmine sono stressate dalla caccia, ma quelle che figliano in ottobre quale stress subiscono?                                                    

Con l’abbondanza alimentare a disposizione sia dei frutti del bosco e sia di quella agricola, l’animale non ha problemi di riproduzione e non aspetta che si riproduca solo la scrofa matriarca. Per esempio, in alcuni paesi europei viene sostenuto che la cultura agricola del mais abbia favorito lo svilupparsi dei cinghiali.                                                               

Il trasferimento con i feromoni dei cinghiali servirebbero, eventualmente, a spostare i cinghiali da un posto all’altro, e di conseguenza i danni!                                                                                                                                 

Nessuno ha voluto che le eccedenze di popolazione di cinghiale venissero contrastate in ogni luogo, lasciando intoccati tanti santuari, dicasi parchi, oasi, riserve fluviali ecc.                                                                                                

I cacciatori hanno sempre contribuito alla riduzione numerica dei cinghiali, da sempre si sono confrontati con gli agricoltori dei quali conoscono più degli altri il problema dei danni, non hanno alcuna intenzione di negare l’esistenza del problema eccedenza di ungulati ed in particolare del cinghiale. I cacciatori sarebbero ben contenti di poter avere una soluzione definitiva di tante eccedenze di popolazione di selvatici che tanti ambiti territoriali di caccia e comprensori alpini devono ripianare utilizzando tutte le proprie risorse economiche, che in effetti sono sborsate proprio dai cacciatori!                                                                                                                          Non possiamo commentare riguardo la Peste Suina Africana e l’introduzione illegale di cinghiali, solamente un folle si potrebbe avventurare su tali farneticazioni.
Ormai è risaputo che la peste suina sul territorio italiano è quasi certamente stata introdotta dai maiali importati dall’estero e destinati ai nostri salumifici!
Ora, tentar di screditare la caccia al cinghiale con i cani non ha alcun razionale. Infatti, chi conosce davvero la biologia del cinghiale sa che con la presenza di migliaia di lupi, ogni notte si ripete la stessa storia: il lupo insegue ed il cinghiale è costretto a spostarsi, anche di molti chilometri.                                                                               

Il mondo della caccia sarebbe ben contento che i tanti tecnici che hanno percepito lauti compensi (che ammontano a svariate centinaia di milioni di euro) da più di 20 anni per la gestione di questi animali avessero prodotto qualche risultato percettibile, non solamente progetti inconsistenti e senza alcun risultato!

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